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Quattordici anni prima della nostra era, il legato Paolo Fabio Massimo fondò la città di Lvcvs Avgvsti in nome dell\'imperatore di Roma, in un luogo elevato vicino al Miño, il più grande fiume della Galizia. Questa doveva essere la capitale del Convento Giuridico Lucense, cioè il nord-ovest di una grande Gallaecia che si estendeva a sud fino al fiume Duero. Le miniere d\'oro della Gallaecia erano una base molto importante dell\'economia imperiale, e Lvcvs Avgvsti sarebbe diventata un\'importante città di provincia. Tre secoli dopo, la struttura urbana della città cambiò e si spostò leggermente, anche se rimase in gran parte la stessa di prima.

Erano tempi critici dal punto di vista politico e militare. Furono costruite nuove mura: una muraglia con un perimetro di oltre due chilometri, coronata da 85 potenti torri. Alla caduta dell\'Impero, la Gallaecia romana fu la base territoriale della monarchia sveva, il primo regno organizzato sulle rovine dell\'Impero europeo. Lugo era già un\'importante sede episcopale, che, secondo alcuni, arrivò a condividere lo status di “metropolitana” insieme a Braga. Sembra che all\'inizio dell\'VIII secolo i musulmani si impadronirono di Lugo, ma presto ritornarono al sud.

La storia di questi anni rimane un mistero, e la figura del vescovo Odoario è leggendaria. Si sa che nell\'842 un grande esercito galiziano si riunì a Lugo per conquistare Oviedo e innalzare al trono Ramiro I, il primo re della dinastia galiziana della monarchia ispanica occidentale. Poco prima, ai tempi di Alfonso il Casto, l\'edicola identificata come la tomba dell\'apostolo San Giacomo era stata scoperta in un luogo disabitato dove oggi si trova la città di Compostela. Un fiume di pellegrini cominciò a fluire da tutta Europa verso il luogo sacro, e quel fiume passava necessariamente attraverso le Asturie e Lugo: Castiglia e León erano allora paesi insicuri, sotto il dominio musulmano, o molto esposti alle loro razzie. Il Cammino Primitivo dei pellegrinaggi giacobini aveva a Lugo il capolinea, con quelle potenti mura romane che resistettero persino all\'assedio di Almanzor, il temibile generale e primo ministro del califfato di Cordoba.

Verso la fine del XI secolo, Lugo fu l\'epicentro di una guerra civile. Il conte Rodrigo Ovéquiz prese possesso di Lugo, per cui dovette distruggere la vecchia cattedrale, la fortezza del vescovo, all’interno delle ribellioni contro Alfonso VI per restaurare il re Don García sul trono di Galizia. Una volta sconfitto il conte, il riconoscente Alfonso VI concesse ai vescovi di Lugo la piena signoria della città. Ma il popolo di Lugo e i suoi vescovi non furono sempre d\'accordo; durante i secoli successivi ci fu una successione di ribellioni silenziose o aperte, la più famosa delle quali, secondo la leggenda, fu guidata da María Castaña, che uccise l\'amministratore del vescovo.

Lugo crebbe considerevolmente negli ultimi secoli del Medioevo, e spesso si trovò in situazioni di \"guerra a bassa intensità\": guerra civile alla quale parteciparono con alleanze mutevoli i signori laici ed ecclesiastici, il potere reale e la borghesia, e il popolo. All\'inizio dell\'Età Moderna, Lugo subì un lungo periodo di decadenza. La città era principalmente clericale, ed era anche sede di una piccola nobiltà rinunciataria, la cui vita era generalmente oziosa e improduttiva. Artigiani e piccoli commercianti costituivano circa quattrocento abitanti, in una popolazione di appena duemila abitanti.

Ma il XVIII secolo vide l\'inizio della nuova ascesa di Lugo, che ebbe il suo punto di riferimento simbolico nella concessione di un privilegio reale per le fiere di San Froilán nel 1754. Qualche anno dopo, il saggio frate benedettino Martín Sarmiento avvertì dell\'enorme importanza che queste fiere avrebbero avuto per il progresso di Lugo, che a poco a poco divenne la grande capitale agricola della Galizia. Questa condizione fu rafforzata dall\'arrivo della ferrovia nel 1875, e fu mantenuta durante il XX secolo. Le fiere di San Froilán avevano una straordinaria importanza economica; per esempio, rifornivano di cavalli e muli l\'agricoltura di León e Castiglia, e la ferrovia fece di Lugo il principale centro di commercio di bestiame della penisola. Un altro evento molto importante in questo processo fu la creazione di FRIGSA che, insieme a quello di Mérida, fu il grande macello industriale della Spagna, e che segnò la vita della città nella seconda metà del secolo scorso.

Oggi, Lugo ha circa 100.000 abitanti, ed è soprattutto un capoluogo commerciale e di servizi, con un importante campus universitario, dipendente dall\'Università di Santiago de Compostela e specializzato in scienze agricole (veterinaria, forestale, ecc.). Il suo status di città romana e il privilegio di avere l\'unica cinta muraria completa rimasta nel territorio imperiale, la rendono anche un luogo eccezionale per il turismo culturale.